Bianca Fasano su Ilsudonline
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La Recensione. Come erano i
Mozart
Feb 19, 2021
Diego Minoia è pianista e compositore, noto anche per testi e pubblicazioni
musicali.
Del resto, la lettura del testo suggerisce che chi lo ha realizzato non
possa che appartenere al mondo della musica, in quanto, nell’insieme dell’opera
(complessa ma nient’affatto disarmonica), si respira una preparazione di
settore che non avrebbe potuto appartenere ad uno storico che, pur massimamente
competente, difettasse di una struttura conoscitiva di stampo musicale.
In merito alla motivazione alla base del volume, c’illumina lo stesso
autore nella sua Presentazione: “Perché questo libro? Perché non
c’era! Ho cercato per anni un libro sulla famiglia Mozart con queste
caratteristiche. Non avendolo trovato, come ho sempre fatto con i miei libri,
l’ho scritto io.”
Effettivamente, di pubblicazioni su Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791),
per quanti vogliano indagare l’esperienza di vita dell’artista, se ne possono
trovare molte. Anche di film, come quello straordinario “Amadeus” di Miloš
Forman, interpretato così magistralmente da Tom Hulce da far sì che
difficilmente si possa offrire un’immagine più confacente di quell’eccezionale
musicista, che qualcuno descrisse come “sboccato, gaudente e volgare, (che)
incantò con l’originalità e la grandezza della sua musica la corte illuminata
di Giuseppe II”
Ebbene, quel genio era di statura piccola, con un corpo esile, una grande
testa e l’orecchio sinistro un po’ deforme (la parrucca che indossava serviva
anche a celarlo alla vista). Il nostro Wolfgang, quindi, non aveva certo il
fisico che, nell’immaginario collettivo, evoca il concetto di genio incantatore
delle platee.
Tuttavia, le incantava!
Chi fosse davvero Mozart possiamo comprenderlo leggendo il lavoro di Diego
Minoia. Non mente quando asserisce: “Racconterò quindi di com’erano
veramente i Mozart, di come si viveva e pensava nel secolo XVIII aggiungendo,
ogni volta che mi è parso utile per il lettore, curiosità e brevi
approfondimenti relativi a situazioni o argomenti legati strettamente a ciò che
videro, fecero, pensarono i Mozart quando stavano a Salisburgo, quando
viaggiavano nel “tour europeo”, quando vennero per ben tre volte nell’amata
Italia etc.”.Una promessa mantenuta!
Occorre dire che non è opera da prendersi alla leggera. Non è un romanzo e
neanche una veloce biografia colorita: al termine del viaggio, il lettore non
ritroverà intatta la figura mitica suggerita dall’ascolto di uno dei suoi
innumerevoli capolavori. Nemmeno s’imbatterà in frivoli stralci di narrazioni
favolistiche: il lavoro di cui stiamo parlando non lascia nulla alla fantasia.
Sostiene l’Autore: “Per cominciare, si occupa dell’intera famiglia
Mozart, non solo di Wolfgang. Poi, non contiene analisi musicali delle
composizioni e la biografia è ricostruita in gran parte estraendo le
informazioni dalla fonte più diretta e autorevole: l’epistolario mozartiano.
Infine, è ricchissimo di argomenti non presenti nelle altre pubblicazioni sui
Mozart: informazioni sulla loro epoca, sul modo di pensare e di vivere,
curiosità su eventi e situazioni che li videro protagonisti, etc.”.
Nel testo si fa la conoscenza del padre, Johann Georg Leopold Mozart
(Augusta, 1719 –Salisburgo, 1787). La conclusione è che, senza quest’uomo –
anch’egli musicista: abile violinista – consapevole del genio del figlio, non
avremmo raccontato di alcun W. A. Mozart. In una lettera del 1777, Johann
chiarisce: “Sfruttare i talenti: è lo stesso Vangelo che ce lo insegna“.
Allo scopo di assicurargli la gloria che meritava – per fruirne egli stesso, e
non solo disinteressatamente – questo padre mise in gioco la sua intera
esistenza ed anche quella della moglie (Anna Maria Walburga Mozart, Pertl
-Sankt Gilgen 1720 – Parigi, 1778) e dell’altra figlia (musicista anch’ella)
rimasta in vita di sette che erano, la quartogenita Maria Anna Walburga Ignatia
Mozart ( … – … ).
Scrive l’Autore: “Leopold inizierà a chiedere lunghi permessi retribuiti
per portare in tournée i due figli, in veste di bambini prodigio. Dedicò la sua
vita alla formazione musicale e al successo dei figli, esaltandosi e forse
eccessivamente insuperbendosi con i salisburghesi per i primi successi ottenuti
(e da lui abbondantemente evidenziati nelle lettere che si premurava di inviare
al suo datore di lavoro e ai suoi concittadini)”.
Non è opera che possa lasciare spazio a oscurità e, certamente, concretizza
ciò che promette ed anche di più: “Con questo lavoro vorrei fornire uno
strumento nuovo, meno specialistico e di certo non musicologico ma più ricco di
informazioni e spunti che permettano di immergersi, a tutto tondo, nel modo di
vivere e pensare del secondo ‘700”.
Quanto alla grandezza di Mozart, non possiamo che… chinar la fronte al
Massimo Fattor: scrisse la sua prima melodia a quattro anni e la sua prima
opera a dodici; morì nel 1791, a soli trentacinque anni, in circostanze ancora
misteriose e il suo corpo fu seppellito in una fossa comune. Nel mezzo,
un’esistenza brevissima che ha inondato di luce immensa la storia della musica.
Tant’è, che l’Autore stesso si domanda se, “umanizzando” i Mozart, non
abbia, forse,“svilito il soggetto” ma chiarisce di avere inteso “scrivere
un libro che fosse interessante e leggibile con facilità e divertimento sia da
parte dei musicisti […] sia da parte dei musicofili”.
Il volume narra, senza esitazioni né approssimazioni, la genesi della
famiglia Mozart, la nascita dei figli e le prime uscite da Salisburgo per farli
conoscere come bambini prodigio, il Grand Tour europeo, i tre viaggi in Italia
e poi gli ultimi tentativi a Vienna e Monaco, compiuti da Wolfgang insieme al
padre. In tal senso, l’autore precisa: “Nel libro sono presenti parti con
sfondo grigio. Si tratta di informazioni e approfondimenti che completano la
trattazione ed ampliano la comprensione sugli argomenti immediatamente prima trattati.
Pur essendo lecito saltarle per non interrompere la lettura delle vicende
strettamente legate alla famiglia Mozart (ritornandoci magari in altro
momento), mi auguro che vengano apprezzate come contributo a inserire ogni
situazione narrata nel suo contesto storico e sociale”.
Diego Minoia ha composto un’opera in cui non si lascia davvero nulla di
intentato per consegnare al Lettore una reale conoscenza della famiglia Mozart
– non solo di Wolfgang – grazie alla perfetta contestualizzazione di personaggi
ed eventi. Un lavoro originale e molto ben curato, ricco di aneddoti e Storia,
cui vale la pena di dedicare tutta l’attenzione che merita.
Bianca Fasano
Diego Minoia, “I Mozart, come erano”. Volume primo: “Una famiglia
alla conquista dell’Europa. I viaggi, la musica, gli incontri, le curiosità. Il
contesto storico-sociale, la famiglia, l’infanzia e l’adolescenza di Wolfgang
Amadeus (1747 – 1763)”.